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Sentirsi Rambo: corso di sopravvivenza

 

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1: Nella Giungla

Sebbene non si tratti della giungla vietnamita, ma di Amazzonia, il corso brevissimo di sopravvivenza in quel del Brasile mi ha gasata tantissimo, oltre ad avermi insegnato delle nozioni interessantissime!

Mi sentivo un ibrido tra Rambo e Schwarzenegger in "predator", in ogni caso lo rifarò, magari in Guiana dove i corsi sono sicuramente più tosti e meno alla portata di tutti!

Megagasata mi sono rivista "Predator", nonchè uno dei miei film preferiti.....in particolare questa sena del film!Pompata come non mai, mi accingo a partire per la "sopravvivenza" in amazzonia...sì ok non sarà assolutamente la stessa cosa, ma sentirsi un superuomo  ogni tanto è un bene!!!

Ecco una delle mie scene preferite, con uno dei miei personaggi preferiti, Billy!!

"Ho paura Poncho"

"Che io sia, non c'è uomo che ti metta paura"

"Laggiù c'è qualcosa in agguato. E non è un uomo. Moriremo tutti"

PUNTO 1: comecostruirsi un giaciglio e dove.

Eravamo solo in tre intrepide fanciulle, io, la mia collega di lavoro e una ragazza olandese, decise ad accamparsi nel fitto della giungla....la guida armata di macete si è fatta strada tra la selva fino a che convenimmo di aver trovato il luogo perfetto per costruire il nostro accampamento!

Trovati tra alberi a cui legare le tre amache con zanzariera, la guida ci abbandona lasciandoci il macete.

Il nostro compito è quello di ripulire il campo eliminando tutta la vegetazione pendente sopra i nostri giacigli...come si può immaginare, i serpenti e i ragni cadono dall'alto!!Inoltre abbiamo preparato un giaciglio ai nostri piedi, allìinterno dell'amaca, per posizionare i nostri zaini!Mai tenerli a terra!

Dormire in mezzo alla giungla è unico!Nel nostro caso la guida aveva un altro impegno quella notte...ovvero era impegnato a seguire un altro gruppo di meno valorosi che avevano deciso di passare la notte in un campo precostruito....vai a capire certe persone....quindi siamo state letteralmente abbandonate in mezzo alla giungla con il nostro macete di fiducia come compagno e protettore....

Il suono dell'amazzonia è pazzesco....si faticava a dormire dal frastuono!Scimmie urlatrici, uccelli di ogni tipo, fronde che si muovono ogni secondo per il gran movimento di animalucchi e insetti....il bagliore fioco della luna che si intravede tra le fitte fronde...

Ovviamente la mia posizione, la mia amaca, era strategicamente la peggiore, ovvero dava direttamente sulla giungla più fitta!

Verso le 3 del mattino ecco che si sentono...dei passi lenti, ma sempre più vicini provenire ovviamente verso la mia amaca. Il silenzio rotto dalla mia collega che mi chiede "marti sei tu??"..."NO!", ed ecco la luce da campo della olandese accendersi... tutte immobili ad aspettare...figuriamoci io che sentivo i passi sempre più vicini...certo se la guida armata di macete fosse stata lì con noi sarei stata sicuramente più tranquilla!!

I passi sempre più vicini e sempre più veloci fino a che qualcosa sbucò nel nostro campo correndo e sparendo in un batter d'occhio!

La mia collega si catapulta giù dall'amaca, torcia in mano e segue l'animale: una graziosa scimmietta!!

L'olandese, già che c'era, decide di recarsi alla toilette che avevamo creato a colpi di macete, mentre noi due prendevamo di nuovo posizione nell'amaca...pochi minuti dopo ecco altri passi, più pesanti e più veloci....l'olandese trafelata ricompare farfugliando qualcosa di un grosso animale che l'ha rincorsa per qualche metro!

Decise nel persistere, ci adagiamo nuovamente nell'amaca e ci appisoliamo fino a che il cielo ingrato ha deciso di aprire i rubinetti sulle nostre teste!

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Per costruire la copertura per il campo, ventagli per accendere il fuoco, ecco la pianta che fa per noi!

si  apre la parte centrale della pianta e si ottengono le foglie che, se intrecciate tra di loro, possono formare tetti!

Per formare una robusta corda, si può utilizzare l'abero qui sotto, tagliando il suo midollo facendo leva con il fondamentale macete!e quindi si arrotola la fibra ottenuta per formare una vera e propria fune!

Pescare i pirana!!!Molto molto facile...si attaccano a qualunque cosa!Sopratutto quelli rossi...particolarmente voraci!Per spiegarci la forza delle loro mascelle, la guida ha preso un bambu e l'ha infilato nella bocca del pesce che l'ha aperto come se fosse un tronchesino!!

Subito dopo abbiamo fatto un bagnetto in mezzo ai simpatici pesciolini...

in ogni caso non sono molto buoni...a meno che non siano di dimensioni superiori ai 20 cm!Questo perchè poco carnosi e ricchi in lische!

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I pesci ottimi amazzonici, i più pescati sono altri!

 

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Arapaima

Eventualmente si possono cacciare anche i caimani...come ci ha insegnato la nostra guida!

Ovviamente nel nostro caso, è stato catturato un alligatore per farci vedere l'anatomia dell'animale, per altro con la coda mangiucchiata da un pirana, per poi liberarlo sano e salvo!

La guida si posizionava in prua alla nave con la torcia, illuminando la riva del fiume...gli occhi degli alligatori, come rubini, saltano subito all'attenzione!Quindi la guida si sdraia in prua avvicinandosi all'alligatore ed ecco che lo afferra mantendo la mano sotto la mascella per chiuderla!

E finalmente ho capito al differenza tra alligatore o caimano e coccodrillo!il coccodrillo ha la lingua, mentre l'alligatore no!

Prima di dormire, allestire un fuoco, ricordandosi di eliminare la corteccia bagnata, producendo con il fidato macete dei trucioli con il midollo del legno, per cuocere o il pesce o la cacciagione!Con del bambù, tagliato in 4 parti alla sommità per posizionare il cibo, chiuso poi da dello spago ottenuto dalla pianta con cui è stata fatta la corda.

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Per la notte è stato fondamentale ovviamente:

procacciare l'acqua. La guida ci ha indicato il banano selvatico, pianta che non produce il famoso frutto, ma che ha un piccolo canale al suo interno, nel quale scorre l'acqua!Inoltre, se vedete le farfalle blu, seguitele!Si posano sui rami contenenti acqua!

Questa pianta può essere utilizzata per ottenere del liquido, dal gusto vagamente vanigliato, che viene utilizzato dalle tribù per problematiche di stomaco!

Cercare dei repellenti!

Le formiche che producono questo formichiere sono ottime!La nostra giuda ha appoggiato il pugno sul formichiere permettendo a centinaia di formiche di salire sulla sua mano. Le ha schiacciate, povere, e si è cosparso mano e braccio del loro "sangue"....odorava di citronella!!!

Oppure potete cercare l'albero della citronella, tagliarne la corteccia e strisciarvela sulla pelle!

All'epoca del mio viaggio, febbraio 2016, in italia perversava la psicosi della zanzara portatrice del temibile, così ce lo vogliono vendere, virus Zika...che parrebbe provocare microcefalia nei neonati se contratto il virus durante la gravidanza (informazione non accertata per altro...). Avrò visto due zanzare in croce oltre tutto...questo perchè la stagione delle piogge non è stata una stagione delle piogge vera e propria...invece di avere precipitazioni pressochè giornaliere e una temperatura di 30 gradi, si viaggiava sui 42 gradi senza praticamente pioggia....infatti tutta la foresta era libera dalle acque!Della serie....mai fidarsi di quello che vi raccontano i media!

Quindi, durante il giorno abbiamo procacciato altro cibo!

Le noci brasiliane, che sono mangiabili solo dopo aver distrutto il cocco che le contiene e dopo averle spelate con il prezioso macete, frutti amazonici (utilizzati, come il jenipapo, per colorare la pelle...da trasparente vira a nero dopo un'ora!!) e delle larve al gusto di cocco racchiuse in gusci (3 larve per frutto in media...)

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Per le comunicazioni viene usato l'albero qui sotto, che viene percosso con il macete producendo un grande eco!

Per valutare la situazione dall'altro, potete creare un intreccio di corde con la piante citata sopra, per creare un oggetto utile all'arrampicata...

Infine il muschio di questa pianta viene utilizzato come emostatico!

Se vi tagliate gravemente nella giungla, lavate la ferita con l'acqua ottenuta dalle piante (pura e quindi non contaminata come quella del fiume) e quindi posizionate questo muschio sulla parte lesa!

2: Nella Foresta

Senza andare troppo lontano....in Italia pullulano i corsi di sopravvivenz....e quindi, rimasta entusiasta da quanto appreso in Amazzonia ho deciso di sentirmi definitivamente Rambo e di iscrivermi a uno di questi corsi: 30-31 luglio 2016...si fa!nelle foreste bresciane per altro, proprio dietro casa!Con la wolfpack, veramente bravissimi!

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Per prepararmi mi carico con una visione della mitica pellicola...talmente mitica da avermi portata a fare una deviazione apocalittica nel 2015, durante il mio viaggio in canda/alaska, per visitare proprio la città dove hanno girato "first blood"!

CORSO BASE

2 giorni partendo sabato mattina...

Qui riporto quello che spero di aver imparato!in ogni caso sono veramente entusiasta!!

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Le regole della sopravvivenza: 1 la volontà, 2 l'acqua, 3 tutto il resto!Massima resa, minima spesa...che poi da sempre sarebbe la mia filosofia di vita, anche se, chi mi conosce lo sa, chi non è molto fortunato non riesce a seguire propriamente questo precetto...in quanto per avere una resa accettabile, la spesa è moooolto più che minima!!!comunque andiamo avanti....

Saremo dotati di acqua, ma non di cibo!Inoltre ci è stato spiegato chiaramente che è inutile sprecare forze alla ricerca di piante commestibili, in quanto, prima di tutto è necessario conoscere appieno il luogo per sapere che tipo di piante siano edibili...lo scemo figlio di papà che è morto in alaska docet, e sopratutto le piante non portano granchè dal punto di vista nutrizionale, se non sali minerali. E tentare di costruire trappole per cacciare animali risulta essere ugualmente faticosamente e inutilmente dispensioso, oltre al fatto che non approvo nessuna forma di caccia sportiva, non necessaria, quindi, a meno di gravissimo rischio di vita, anche se fosse l'operazione più seplice del mondo, non lo farei mai!

 

Step uno, prepararsi "lo zaino"!

Ero veramente convinta di portare con me uno zaino...invece no!sacco di iuta, una latta, dello spago, una roncola, due sacchetti di plastica e via!Sacco di iuta da trasformare in "zaino" con l'uso di una corda!Ed ecco il primo nodo da imparare!

Premetto che non sapevo nulla di nodi, anzi, sono graziosamente incapace nel farli quando mi capita e sopratutto di disfarli quando li faccio er sbaglio (per esempio con i jack jack....)

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Mi è stato insegnato molto bene, bravissimi gli istruttori!

Da ricordare, la seconda asola va posizionata dietro la prima!!

Usare un legno oppure un sasso da posizionare nei due "spigoli" del sacco, alle due estremità inferiori, e effettuare il nodo parlato ad entrambe le estremità, lasciando accuratamente un bel pò di corda tra i due nodi!

Effetturare un altro nodo parlato per chiudere il sacco.

Ovviamente le corde sulle spalle sono letali, spaccano mica male, abbiamo messo dei guanti sulle spalle per proteggere parzialmente dal peso del sacco!

secondo step, nonchè il più critico da sempre per me, il treccking!Già non amo particolarmente le camminate, figuriamoci qualcosa tipo 3 km in megasalita con 6 kg sulle spalle...una gioia!!Questo ha fatto sì che, untiariamente a un caldo non indifferente, sia collassata un paio di volte rallentando il gruppo!Oh in ogni caso per farcela ce la faccio, solo che ai miei ritmi!!ovviamente cercando di tenere quelli degli altri mi sono data la zappa sui piedi da sola (fuji docet!!), ma con sofferenza ho superato anche la salita amichevolmente chiamata "muro del pianto"....già una prova di sopravvivenza per me!!!

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Prima di arrivare al campo ci siamo fermati in una zona ricca in castagni per reperire acqua attraverso il solar still

Il solar still, nel caso del bosco ovviamente, è decisamente meglio della buca in cui raccogliere acqua, per questione sempre di massima resa minima spesa. Oppure ovviamente raccogliere l'acqua piovana è un ottimo sistema...sicuramente meno affascinante!

Sacco di plastica legato intorno a un ramo di un albero a foglia larga (sempre relativamente alla sopravvivenza nel bosco) aggiungendo dell'erba nella zona dove si lega al ramo, per trattenere eventuali insetti. Legare il sacchetto a una corda con un sasso per inclinare il tutto verso il basso. Si mette il sacco la mattina e si raccoglie l'acqua la mattina dopo. Ovviamente si possono mettere più sacchi per ottenere più acqua perchè con il processo di filtrazione viene persa parecchia!Il processo di filtrazione ci è stato solamente spiegato, in quanto materia del corso successiv!In ogni caso è necessaria per esempio una bottiglia tagliata sulla base e riempita prima con carbone attivo, a posto del tappo mettere un fazzoletto o la maglietta, quindi sabbia, ghiaietta e infine sassolini. Dopo la fltrazione l'acqua va bollita e quindi può essere bevuta.

In ogni caso, in caso di carenza di acqua, si può dilazionare in questo modo: giorno 1 non bere, dal secondo al quarto giorno bere almeno 400 ml, dal quinto giorno da 55 a 225 ml a seconda dell'acqua disponibile e del clima.

Il meccanismo che c'è sotto a tutto questo è la traspirazione, da wiki: 

La traspirazione delle piante si può definire come la perdita di vapore acqueo dalla superficie della pianta a causa dell'evaporazione. Si può considerare come un processo in due fasi:

  • vaporizzazione dell'acqua contenuta nei tessuti vegetali

  • il vapore acqueo diffonde dagli spazi intercellulari interni (gli apoplasti) alla foglia verso l'atmosfera per lo più attraverso gli stomi.

L'acqua infatti si muove secondo gradienti (= variazione di una grandezza fisica in una data direzione) di potenziale idrico (acqua libera corrisponde a potenziale = 0; nella pianta e nel terreno in genere il potenziale è negativo, cioè è necessario esercitare un lavoro per estrarre acqua libera), da potenziale idrico maggiore (dentro la foglia) a potenziale idrico minore (nell'atmosfera basta che l'umidità relativa sia poco sotto il 100% perché il potenziale idrico sia molto inferiore a quello fogliare).

La diffusione del vapore acqueo che dagli spazi intercellulari del mesofillo si porta all'esterno attraverso l'apertura stomatica è preceduta sempre dalla vaporizzazione. Questo processo, che avviene sulle pareti cellulari del mesofillo e dei vasi fogliari, richiede energia dall'esterno, che in genere è fornita dalla radiazione solare.

Tasso di traspirazione = (Pressione di vapore camera sottostomatica - pressione di vapore nell'atmosfera) / (resistenza stomatica + resistenza aerodinamica)

Per una pianta (potenziale prossimo a 0) il numeratore della formula è legato al deficit di pressione di vapore (VPD) dell'atmosfera, che a sua volta dipende dalla temperatura e dall'umidità relativa. Il denominatore dipende dallo stato idrico della pianta (e quindi del terreno) e dal vento.

L'acqua viene persa nella traspirazione per circa il 90% dagli stomi, per circa il 10% dalle lenticelle nei fusti legnosi e per una piccolissima parte attraverso la cuticola.

Ovviamente, nel decidere il tipo di pianta, dobbiamo valutare le dimensioni della foglia e il fatto che sia velenosa o meno!

Anche questa versione trovata online non è male!

A questo punto abbiamo raggiunto il luogo dell'accampamento, dove ci siamo dedicati a costruire lo shelter, anche se unico per 15 persone e con l'utilizzo di un telo.

Da ricordare che in montagna di giorno il vento soffia da valle a monte, invece di notte da monte a valle!

Ovviamente bisogna scegliere il luogo migliore dove costruire il riparo, lontano da eventuali pericoli, rigagnoli...prevedere in ogni caso la possibilità di pioggia e quindi premunirsi con eventuali canali di scolo. Ricordarsi quindi di chiudere il riparo verso monte!

Preparare la legna per accendere il fuoco!Armata di seghino ho tagliato i ceppi per essere facilmente trasportabili...un pò come Schwarzy in Commando insomma!

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Scegliere per l'esca, un pezzo di legno asciutto, possibilmente morto...sentire se è umido con le labbra. Togliere la corteccia, tagliare prima i pezzi più grossi fino ai pezzetti più piccoli e l'esca.

Sempre tenre il tutto rialzato dal terreno per non inumidirlo!Ovviamente tagliare anche un ceppo per posizionare sopra l'esca.

Mettere l'esca in un sacchettino di plastica e posizionare il resto in ordine di grandezza.

Quindi appena accesa l'esca, posizionare i legnetti sempre più grandi e alimentare il fuoco soffiando dal basso. Non aggiungere legna bagnata altrimenti fa fumo!

Dopo il tentativo, infruttuoso nel mio caso, di accendere il fuoco, ci siamo coricati direttamente sul terriccio umido, concedendoci il lusso di utilizzare il sacco di iuta per filtrare un pò di umidità!

In piena notte siamo stati svegliati per una lezione di orientamento basata sulle stelle, molto semplice, anche se nella mia ignoranza non conoscevo assolutamente nulla.

Fondamentalmente si parlava di individuare la stella polare, che o vviamente indica il nord!

Riconoscere cassiopea e il grande carro, a quel punto il gioco è fatto!

La mattina dopo, lezione di nodi!

Nodo a otto singolo o nodo savoia, otto ripassato se doppio

Semplice: nodo d'arresto

Semplice: nodo d'arresto

Ripassato è un nodo bloccante, può assicurare l'imbragatura perchè molto resistente

Nodo inglese e doppio inglese, per unire due corde tra di loro

Gassa d'amante, nodo piuttosto semplice, ma resistente

Per farlo ci hanno insegnato questo: fare uno stagno, la rana esce dallo stagno, passa dietro a un albero e rientra nello stagno, a questo punto tirare la rana e non lo stagno, ma l'occhiello che si forma!

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Nodo parlante sul dormiente

Costruzione trappole: premettendo che in italia sono illegali inquanto si tratta di bracconaggio, in ogni caso ci p stato spiegato di quanto sia praticamente impossibile catturare un animale in questo modo senza consocere appieno il lugo in cui si è, e anche in quel caso, il tutto risulta parecchio complicato. Non ultimo, non potrei mai cacciare un animale ucciderlo e scuoiarlo, per nulla. Da ricordare che, come fonte di cibo, le piante sono pressocchè inutili in quanto ricche solo di sali minerali, ma non garantiscono alcun apporto nutreico.

Esistono tre tipologie di trappole in base al mecchismo crescente di complessità. CI hanno fatto costruire una trappola da schiacciamento (non oso immaginare un povero popino sotto quel masso....comunque è giusto per imparare qualcosa).

Ad ultimo, ci hanno insegnato a orientarci con il sole. Se in possesso di un orologio basta posizioanre l'ora sull'ombra di un ramo piantato nel terreno, poi traccio una linea immaginaria su mezzogiorno e quindi trovo la metà dell'angolo formatosi, quella metà indica il nord-

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E dopo tutto ciò...ce l'abbiamo fatta!!!

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