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Assaggio di Pakistan

22 Aprile 2025, quale miglior momento per non fare un giro in Pakistan!

Ci troviamo in Oman e tra due giorni prenderemo il volo da Muscat in Oman a Karachi, in Pakistan!

22/04/25: attacco terroristico in Kashmir, escalation India-Pakistan, paura nucleare?

Diciamo che di questi ultimi tempi, tra guerre, minacce nucleari, faccio caso relativamente a queste notizie...in questo caso mi ha colpito leggermente di più perchè il Pakistan per me è un perfetto sconosciuto, le info online sono scarse, e quelle presenti, soprattutto per Karachi, sono terribili, della serie "vuoi divertirti a Karachi?esci con passaporto e cellulare".

Aggiungiamo che ho cercato disperatamente una guida per questi due giorni di esplorazione della zona dei Sindh e, anche in questo caso, le info sono decisamente scarse...

Comunque mando un messaggino alla guida alla cui alla fine ho deciso di affidarmi che mi risponde: "ma intendi la sicurezza in generale oppure per la faccenda India-Pakistan?perchè se parli di quella...ci ammazziamo da 8 anni, non è cambiato nulla". OK, mi hai convinta!

24 Aprile: arrivo a Karachi!

Le formalità doganali per me sono state semplici, portato il visto fatto online e una foto tessera, è andata liscia, povero Fabry invece no!Si era portato una fototessera di 3 anni prima dove in effetti era visibilmente diverso e l'addetta alla dogana non voleva farlo passare!continuava a dire che non era lui, addirittura che gli occhi erano di colore diverso!ci abbiamo messo 30 minuti buoni per convincerla che invece era proprio lui...quindi insomma, fototessere assolutamente aggiornate!

Karachi è la capitale della provincia meridionale pakistana del Sindh. È la città più grande del Pakistan e la dodicesima più popolosa al mondo, con oltre 22.000.000 di abitanti.

La descriverei come una megalopoli caotica ma affascinante...

Pur essendo il principale porto marittimo e centro finanziario del Paese, Karachi non ha sempre goduto di una buona reputazione tra i viaggiatori. È affettuosamente (o forse no) conosciuta come la Città delle Luci e ha una reputazione, ormai un po’ superata, di essere una destinazione pericolosa. Anche se è enorme. Tuttavia, la realtà oggi è diversa: con un flusso costante, seppur limitato, di viaggiatori avventurosi, la percezione di Karachi e del sud del Pakistan sta cambiando.

karachi.jpg

Ci facciamo venire a prendere dal transfer dell'hotel, il Movenpick, scelto tra le opzioni più safe, e vicine all'aereoporto...arriva il driver e ci accompagna alla macchina. Ovviamente diamo nell'occhio e  si avvicinano diverse persone, ma direi nulla di strano rispetto a quanto visto anche in India. La prima "stranezza" la vediamo quando arriviamo all'hotel!Prima di entrare nel cancello la macchina viene proprio smontata e visionata in ogni dove e quindi arriviamo all'ingresso dell'edificio dove una guardia armata di fucile ci scorta fino al metal detector.

Chiederemo poi alla guida il motivo di tutta questa sicurezza: il motivo è che si tratta di un hotel anche turistico, e il governo pakistano è molto attento al turista, anche perchè, vi immaginate le notizie sui giornali?"turista italiano ucciso in Pakistan?" cosa non potrebbe scattare...se ne ammazzano uno a NYC tutto normale, se succede in Pakistan diventa automaticamente il paradiso dei terroristi. Quindi meglio andarci cauti. Certo, d'altra parte ci viene comunque suggerito di prestare estrema prudenza ad uscire, sia di giorno che di notte. Evitare ovviamente strade poco battute, ma d'altra parte ci sono stati turisti che sono stati derubati anche in mezzo alla gente, con la modalità "tipica" della città----rapina a mano armata!"però tranquilli, vi puntano la pistola, voi date il cellulare, e questi se ne vanno, non ammazzano nessuno"

Ah be, questo cambia tutto!!!

COmunque non è un nostro problema, noi avremo una guida fissa che ci porterà in giro per la città, perchè mai rischiare!

la guida è il proprietario della Rocket Tourism di Karachi, https://rocketourism.com/ assolutamente consigliata anche per tour più ampi!

Devo dire che è possibile anche visitare quello che visiteremo in autonomia, non mi sono sentita minimamente in pericolo, c'è un guardiano che ti fa entrare nei sito e che ti "controlla" l'auto per poche rupie e guardie armate obbligatorie in alcuni siti. Quindi è fattibile in generale in autonomia, ma comunque lo sconsiglio. è un paese ancora poco turistico e i siti da visitare non sono delimitati, iniziano e finiscono dentro i villaggi rurali. Perchè rischiare?per altro prendendo una guida locale si aiutano appunto anche i locals, il che non è mai male!

Iniziamo con KARACHI, lasciamo velocemente gli zaini in hotel e partiamo!

Ci viene chiesto se vogliamo anche fare un tour gastronomico di Karachi, che è famosa proprio per la sua ricchezza culinaria!sicuramente suggerisco di approfittare di questa opzione interessante, noi non abbiamo potuto per mia scarsa predisposizione fisica ad adattarmi a cibo estremamente piccante!

nonostante questo, abbiamo avuto modo di assaggiare i piatti tipici di seguito elencati, chiedendo una versione per turista, che comunque era tremendamente piccante!!

  • Biryani: Piatto iconico a base di riso speziato, carne (spesso pollo o montone), patate e spezie aromatiche. Il Karachi biryani è noto per essere molto saporito e piccante.

  • Nihari: Stufato di carne (di solito manzo), cucinato lentamente con spezie. Tradizionalmente viene servito a colazione con naan.

  • Haleem: Una sorta di zuppa densa preparata con carne, grano e legumi, cotta a lungo fino a diventare cremosa.

  • Karahi: Piatto di carne (pollo o montone) cucinato in una padella di ferro con pomodoro, peperoncino, aglio e zenzero.

  • Seekh Kebab: Spiedini di carne tritata speziata, cotti alla griglia e spesso serviti con naan caldo e chutney.

  • Chapli Kebab: Polpette di carne speziate e schiacciate, tipiche dello street food.

  • Chaat: Snack piccante e fresco, di solito a base di ceci, patate, yogurt, spezie e salsa tamarindo.

  • Daal chawal: Lenticchie cotte e servite con riso.

  • Samosa e Pakora: Frittelle ripiene di verdure o carne, molto popolari come street food e durante il Ramadan.

  • Falooda: Dessert freddo a base di latte, vermicelli, semi di basilico, gelato e sciroppo di rosa.

Iniziando ad esplorare la città, abbiamo deciso di dedicarci alla spiaggia di Clifton beach: 

Si trova lungo la costa del Mar Arabico ed è uno dei luoghi di ritrovo più popolari sia per gli abitanti della città che per i turisti.

A Clifton Beach l’atmosfera è sempre vivace e pittoresca, soprattutto al tramonto quando la spiaggia si anima di famiglie, venditori ambulanti, giovani e bambini. Tra le attrazioni più caratteristiche ci sono i cammelli decorati: grandi dromedari adornati con coperte dai colori sgargianti e campanelli tintinnanti, che offrono giri panoramici lungo la riva. Salire su un cammello e passeggiare sulla sabbia bagnata offre un’esperienza tipica, da vivere almeno una volta per assaporare il folklore locale.

Un’altra presenza tradizionale è quella dei suonatori di serpenti. Seduti sulla spiaggia, spesso circondati da curiosi e turisti, questi artisti utilizzano flauti (pungi) per incantare i serpenti, generalmente cobra.

Turisti ovviamente locali, non abbiamo incontrato nessun occidentale durante tutto il giro!

Durante il giro a Karachi, ma anche il giorno successivo verso i patrimoni dell'UNESCO, non è stato possibile non notare i camion!

I camion in Pakistan sono molto più di semplici mezzi di trasporto: rappresentano una vera e propria espressione artistica e culturale. Questi veicoli sono famosi per essere riccamente decorati in ogni dettaglio, in uno stile noto come “truck art”. Ogni camion viene trasformato in una tela coloratissima, su cui prendono vita fiori, paesaggi, animali, scene della vita quotidiana e simboli religiosi, spesso accompagnati da scritte poetiche o benedizioni per il viaggio.

La decorazione non si limita alla pittura: vengono aggiunti elementi tridimensionali come legno intagliato, specchietti, nappe, campanelli, ghirlande e decorazioni in metallo che rendono unico ogni camion. Questo processo coinvolge diversi artigiani specializzati, dai pittori ai falegnami, dai battilastra ai calligrafi.

Per i camionisti, il proprio camion è molto più che uno strumento di lavoro. È un motivo di orgoglio personale e familiare, un simbolo di status, ma anche una “casa su ruote” che li accompagna nei lunghi viaggi. Ogni decorazione riflette la storia, le origini regionali e la personalità di chi lo possiede.

La truck art pakistana non solo colora le strade del paese, ma racconta una tradizione viva e in evoluzione, capace di stupire chiunque percorra le strade affollate e polverose del Pakistan. Questi camion decorati, veri e propri capolavori in movimento, sono oggi riconosciuti in tutto il mondo come un simbolo originale e affascinante della cultura pakistana.

La nostra guida ovviamente conosce tutti, ci siamo fermati in una piazzolla di sosta e ha chiesto il permesso per noi di entrare in un camion e visitare il suo interno!

Secondo e ultimo giorno in Pakistan, la nostra fidata guida ci porterà nei siti più vicini a Karachi e tutti patrimonio dell'UNESCO

C'è molta storia nella provincia del Sindh. Karachi è la città più grande del Pakistan e offre numerosi luoghi di interesse divertenti, gustosi e storici. Ma non c'è niente di meglio di una gita di un giorno per sfuggire alla metropoli caoticamente colorata; soprattutto quando la gita è da Karachi a Thatta e ai siti patrimonio mondiale dell'UNESCO di Makli e Thatta.

Primo stop: Chaukhandi tombs. Queste tombe risalgono al periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo e sono celebri soprattutto per la loro architettura unica e le intricate incisioni nella pietra arenaria gialla.

Le tombe sono considerate il cimitero dei clan Baluchi e Jokhio e rappresentano una delle testimonianze più importanti dell’arte funeraria della regione. Il termine “Chaukhandi” si riferisce a un particolare stile di tomba rettangolare, spesso arricchito da steli funerari che segnano il luogo di sepoltura. Si dice che i simboli raffigurati sulle tombe non fossero solo elementi decorativi, ma veri e propri codici che raccontavano il rango sociale, le gesta eroiche o la fede religiosa dei defunti. Alcune tombe sono dedicate a uomini valorosi o capi tribù; altre, più piccole e finemente decorate, sembrano invece celebrate per la raffinatezza femminile, con bracciali, collane e abiti incisi nella pietra. Quello che rende le Chaukhandi Tombs ancora più affascinanti è il mistero: molti dettagli del sito sono ancora avvolti dall’incertezza. Ad esempio, non si sa con precisione chi fossero gli artigiani che le costruirono né quanti clan vi siano effettivamente sepolti, dato che molte iscrizioni si sono ormai erose. Gli archeologi, tuttavia, sono concordi nel dire che siamo di fronte a uno degli esempi migliori al mondo di arte funeraria islamica e sincretica, frutto di un intenso scambio tra cultura locale e influenze persiane, arabe e indiane.

Secondo stop: Necropoli di Makli. Situata vicino alla città di Thatta, nel Sindh meridionale, la necropoli di Makli è una delle più grandi e antiche aree funerarie del mondo. Dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1981, questa vasta città dei morti occupa circa 10 chilometri quadrati e raccoglie almeno mezzo milione di tombe, molte risalenti a un arco di tempo che va dal XIV al XVIII secolo.

Il sito della necropoli ospita tombe, sepolture e monumenti costruiti per vari membri della nobiltà, santi sufi e illustri studiosi dell’epoca.

La necropoli di Makli si estende su un’area di 10 chilometri quadrati, dove, nell’arco di 400 anni, furono costruite tra 500.000 e 1 milione di tombe. Le tombe sono progettate e scolpite con simboli e motivi che riflettono influenze islamiche, induiste, persiane, mughal e gujarati.

Nel dettaglio, Makli è celebre per le sue straordinarie tombe monumentali, mausolei e cenotafi costruiti per sultani, governatori, mistici, santi sufi, poeti e personaggi di spicco della regione. Le architetture sono capolavori in pietra arenaria e marmo, lavorate con motivi geometrici, arabeschi e calligrafie coraniche, a testimonianza della ricchezza e complessità della storia e della cultura islamica e locale. Le tombe di Makli riflettono un incredibile sincretismo culturale: qui convivono elementi delle tradizioni islamiche, persiane, indù e gujarati. Si distinguono grandiosi mausolei a cupola, semplici lapidi sormontate da stele scolpite, decorazioni in rilievo e archi finemente incisi. Alcune delle strutture più famose includono i mausolei di Jam Nizamuddin, Isa Khan Tarkhan II e Mirza Jan Baba. Makli non è solo un immenso cimitero: è anche uno dei siti sufi più venerati del subcontinente. Si narra che numerosi santi e maestri spirituali abbiano scelto di essere sepolti qui per la sacralità e l’energia spirituale del luogo. Per secoli Makli è stata meta di pellegrinaggi e processioni, alimentando leggende e tradizioni popolari. Passeggiare tra le tombe di Makli è come viaggiare indietro nei secoli: le strutture sono avvolte dal silenzio, tra sentieri polverosi e l’ombra di vecchi alberi. L’arte delle incisioni racconta storie dimenticate, mentre la luce dorata del tramonto esalta le forme di questa città dei morti, rendendo l’esperienza profondamente suggestiva. 

Nonostante la sua importanza, la necropoli di Makli è oggi minacciata dal tempo e dall’erosione. Diversi organismi internazionali e il governo pakistano si stanno impegnando per la conservazione di questo patrimonio unico al mondo, fondamentale per comprendere la storia, l’arte e la spiritualità della regione.

Per poter girare in questo sito, molto grande, attraverso un mezzo fornito dal sito, e ovviamente una guardia armata!

Il motivo della guardia armata è quello che sottolineavo prima, ovvero che i siti sono in realtà aperti e si mischiano con i villaggi circostanti. Quindi dai villaggi possono arrivare le persone del Pakistan rurale e a volte succede che ci siano rapine a mano armata verso i turisti. 

Ne ho preso atto, sia del rischio che della scorta a mano armata, e devo dire che non è stato per niente motivo di scompenso. Tornerei in Pakistan e rivedrei questi siti, molto molto interessanti.

 

3 stop: Thatta e sua Moschea

Thatta è una città nella provincia pakistana del Sindh. Un tempo fu la capitale medievale del Sindh e ha una storia segnata da dinastie successive e cambi di potere.

La città moderna di Thatta è il capoluogo del distretto di Thatta. Tuttavia, la città in sé conserva poche tracce del ricco patrimonio culturale della regione, fatta eccezione per la magnifica Moschea di Shah Jahan a Thatta e ovviamente la Necropoli di Makli, situate appena fuori dalla città moderna. 

La straordinaria Moschea Mansoor Jahan, conosciuta anche come Jama Masjid, è la moschea centrale di Thatta.

Si tratta di una splendida moschea del XVII secolo, commissionata durante il regno dell’imperatore moghul Shah Jahan.

Secondo le storie, Shah Jahan cercò rifugio a Thatta per sfuggire a suo padre, l’imperatore Jahangir, dopo essersi ribellato contro di lui. Shah Jahan rimase colpito dall’ospitalità ricevuta dal popolo sindhi e ordinò la costruzione della moschea come segno di gratitudine.

Per entrare ovviamente abbiamo dovuto togliere le scarpe e le abbiamo lasciate all'ingresso dove stavano oziando una dozzina di ragazzotti, ovviamente la nostra guida ha dato una mancia ai ragazzi, condizione sine qua non per trovare di nuovo le scarpe all'uscita!

All'ingresso di ogni sito c'era almeno un guardiano se così si può chiamare a cui la guida ha dato una mancia e con cui la nostra guida si è fermato a chiacchierare!si vede che era di casa lungo tutto il tragitto!

Ovviamente è ancora un paese un pò complesso da visitare, ma devo dire che mi ha decisamente intrigato il poco che abbiamo visto, pensavo di trovare più "sporcizia" e disordine, in puro stile India diciamo (tenendo conto che sono passati diversi anni rispetto a quando sono stata in India), varrebbe la pena approfondire, ma sempre con guida a seguito, non mi sentirei di addentrarmi in una visita in solitaria!

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